“Quindi, signora, dove si trova il guasto?”.
“Qui, sotto il lavello. Guardi, si è rotto questo tubo!”, dice la donna mentre si piega a novanta gradi. La gonna le si alza quel tanto che basta all’idraulico per vedere il tanga di pizzo viola che indossa. Lui le mette prima le mani sul culo, poi le sposta sulle anche e la tira di scatto verso di sé.
“Quindi lei se ne intende di tubi, signora. Questo come le sembra?”.
Maurizio, il marito, che li osserva dalla serratura della porta della cucina, aveva già previsto tutto.
Lui e sua moglie avevano deciso di mantenersi sul semplice con gli uomini appena conosciuti. In passato infatti era capitato che per le richieste troppo particolari i partner che avevano scelto finissero per emozionarsi, facendo saltare tutto. Per questo motivo, quando conobbero Valerio a casa di un amico comune, si misero d’accordo affinché lui interpretasse il ruolo di un tuttofare e si lasciasse guidare da loro. “Lasciati trasportare dalla fantasia!”, gli dissero.
E il ragazzo stava rispettando le loro aspettative. Se sulla trama si era fatto trovare impreparato, tutt’altro si poteva dire sulla sua attrezzatura: Giovanna sorrise, sbottonando la tuta da lavoro di lui e fece un occhiolino complice verso la porta.
Lei sembrava molto soddisfatta. Insieme avevano testato ogni superficie della cucina: i suoi seni erano stati al freddo del piano di marmo, la sua schiena era stata al caldo del termosifone, il suo culo aveva rischiato le fiamme del piano cottura.
Ora Valerio è sdraiato sul tavolo da pranzo, completamente abbandonato, mentre lei gli tiene il cazzo con entrambe le mani, muovendole al ritmo della musica che arriva dal salotto.
Sono tutti al massimo dell’eccitazione: Valerio urla. Giovanna, che non avrebbe mollato il cazzo del tuttofare neppure se in cucina fosse scoppiato un incendio, ha la bocca spalancata. Giovanni si masturba selvaggiamente dietro alla porta.
In quel preciso momento suona il campanello.
Prima una volta, poi una seconda.
Solo una persona suona il campanello di casa in quel modo, Giovanna e Maurizio lo sanno bene.
“Giovanna, amore, sono la mamma! Ti ho portato della marmellata appena fatta!”.
Si erano scordati di avvertirla che non sarebbero stati in casa e ora non potevano fare finta di niente, entrambe le loro auto erano parcheggiate nel cortile. Valerio è nel panico più totale.
“Vestiti – dice Giovanna – ci penso io”.
“Arriviamo subito, Marta!”, urla Maurizio mentre si chiude la zip dei pantaloni e cerca un maglione lungo per nascondere l’erezione.
“Che succede, ragazzi?”.
Giovanna indossa una vestaglia, si rinfresca la faccia con dell’acqua fredda e va ad aprire la porta.
Maurizio nel frattempo aiuta Valerio a indossare la tuta da lavoro e sparge degli attrezzi sul tavolo.
“Stavo facendo la doccia quando è andata via l’acqua. Avevamo una perdita sotto il lavello di cui non c’eravamo accorti. Per fortuna questo giovanotto è venuto subito a darci una mano!”.
“Valerio è viola. Con lo sguardo basso come per nascondersi, mette via gli attrezzi che ha chiesto in prestito a un amico per quella recita”.
“Anche io avrei dei lavoretti da fare a casa! Ha un bigliettino da lasciarmi?”.
“Marta, il ragazzo ci stava giusto dicendo che fa finito – interviene Maurizio – ti daremo noi il suo numero se avrai bisogno. Inoltre Valerio è impegnatissimo in questo periodo, vero?”.
“Sì, è vero. Devo andare a… Devo andare da…”.
“Allora le faccio un bonifico! Ci scusi se l’abbiamo chiamata all’improvviso. Grazie di tutto! Maurizio, lo accompagni tu alla porta che io sono ancora in vestaglia?”.
“Certo, amore mio. Torno subito”.
“Mamma, grazie della marmellata! Ti va un caffè?”, chiede Giovanna, mentre con un piede nasconde il tanga di pizzo sotto il frigorifero.