Quanti sono e quali sono le differenze
Chiamato anche climax o acme, l’orgasmo rappresenta il culmine del piacere sessuale. Sebbene esistano alcune differenze tra l’orgasmo maschile e femminile, in entrambi i casi si tratta di un insieme di reazioni neuro-muscolari di breve durata e involontarie dovute alla stimolazione delle cosiddette zone erogene.
Per quanto riguarda l’orgasmo femminile, si sente parlare spesso di orgasmo clitorideo, orgasmo vaginale, orgasmo multiplo, squirting… Ma esistono davvero? E come si fa a distinguerli? Ogni donna raggiunge l’apice del piacere in modo diverso e prova sensazioni diverse ogni volta. Per alcune donne è sufficiente l’immaginazione, ad altre serve una stimolazione un po’ più energica, mentre altre ancora hanno bisogno di un contesto tranquillo e di fidarsi completamente del partner. Cerchiamo quindi di fare chiarezza su uno degli argomenti più interessanti e ancora oggi più discussi della sessualità: i tipi di orgasmo femminile.
Orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale: differenze
Sicuramente ti sarà capitato di sentir parlare di orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale. Quello che forse non sai è che fu il celebre Sigmund Freud a parlarne per la prima volta e a contrapporli. In seguito, studi e ricerche sull’orgasmo furono condotti in maniera molto più approfondita negli anni 50 dai dottori William Masters e Virginia Johnson, che sostenevano che non esiste una reale differenza tra i due tipi di orgasmo in quanto il climax si raggiunge in entrambi i casi con la stimolazione del clitoride, diretta nel primo caso e indiretta nel secondo. L’orgasmo, infatti, secondo i due sessuologi, è soltanto uno. Ciò che cambia è il tipo di sensazioni che si provano in base al tipo di stimolazione.
Secondo alcuni studiosi, la donna è in grado di provare diverse sfumature di piacere sessuale grazie a una maggiore emotività rispetto all’uomo, che prima dell’eiaculazione ha più difficoltà a trattenere il piacere.
In un suo studio il Dott. Komisaruk della Rutgers University, nel New Jersey, sostiene che i due tipi di orgasmo siano effettivamente due fenomeni differenti in quanto in grado di attivare aree del cervello diverse. Attraverso la scansione cerebrale ottenuta tramite risonanza magnetica su alcune donne che si stavano masturbando è riuscito a capire quali aree sensoriali vengono attivate con la stimolazione della vagina. Il risultato del suo studio afferma che le due stimolazioni attivano punti diversi della corteccia sensoriale e per questo motivo non è possibile dar loro un’etichetta unica.
A smentire queste affermazioni troviamo il professor Vincenzo Puppo, il quale sostiene che si dovrebbe invece parlare di “orgasmo femminile” così come si parla di “orgasmo maschile”, in quanto la vagina non avrebbe rapporti anatomici con il clitoride.
Le evidenze scientifiche forniscono ancora oggi risultati contrastanti ma moltissime donne descrivono l’orgasmo vaginale e l’orgasmo clitorideo come esperienze del tutto diverse. L’orgasmo clitorideo è percepito come più intenso, più breve e più localizzato rispetto all’orgasmo vaginale che invece viene percepito come più coinvolgente e più profondo, con sensazioni di piacere che si irradiano in tutto il resto del corpo.
Orgasmo clitorideo
La maggior parte della popolazione femminile afferma di raggiungere con molta più facilità l’orgasmo clitorideo. Come mai? La spiegazione più plausibile si ritrova nel fatto che il clitoride, facendo parte dei genitali esterni, è molto più facile da stimolare in modo diretto tramite frizione. Ma cosa succede di preciso al clitoride al raggiungimento dell’orgasmo?
Prima di tutto, come conseguenza dell’aumento del flusso sanguigno, il clitoride si dilata. Dopodiché avviene il restringimento e la lubrificazione delle pareti della vagina e infine, prima dell’orgasmo, avvengono delle contrazioni perivaginali e il clitoride si ritira nel prepuzio. Il risultato dell’orgasmo è, come ben saprai, una sensazione di calore intenso e simile a una scossa elettrica.
Infine, a differenza del cosiddetto orgasmo vaginale, l’orgasmo clitorideo può essere raggiunto senza la lacerazione dell’imene e, quindi, senza penetrazione. Si tratta senza dubbio della prima esperienza di piacere sessuale per ogni donna nel momento in cui, durante l’adolescenza o a volte anche prima, si sente pronta a scoprire i piaceri della masturbazione femminile.
Orgasmo vaginale
Come dicevamo, non è ancora chiaro se esista una reale distinzione tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo. Ciò che è certo è che si tratta di un dibattito che va avanti da un centinaio d’anni e che non ha ancora portato a conclusioni accettate e condivise dall’intera comunità scientifica.
Quando si raggiunge il cosiddetto “orgasmo vaginale” – per molti il Santo Graal della sessualità femminile – si sperimenta un piacere estremamente intenso accompagnato da pulsazioni intermittenti e da sensazioni potenti e appaganti. Gli studiosi concordi a sostenere l’esistenza del famigerato Punto G (altro argomento accesissimo nel dibattito fra i sessuologi) affermano che a provocare l’orgasmo vaginale sarebbe la stimolazione della parete frontale della vagina, ovvero la zona in cui si troverebbe il nostro caro amico G.
Ciò che è fondamentale sapere, tuttavia, è che per moltissimo tempo troppe donne si sono sentite ingiustamente anormali perché non in grado di vivere l’esperienza dell’orgasmo vaginale. Il fatto è che più ci si sente inadeguate più sarà difficile raggiungerlo. Il nostro consiglio, quindi, è di sperimentare e di non ossessionarsi. Soltanto con la spontaneità e con la spensieratezza sarà possibile vivere un’esperienza sessuale appagante al 100%. In più, ci teniamo a ricordarti che se è vero che per la maggior parte delle donne è un pochino più complicato raggiungere l’orgasmo vaginale, è anche indubbio che, a differenza degli uomini, le donne possono raggiungere il climax con la stimolazione di tante zone diverse, sono in grado di avere più orgasmi ravvicinati e hanno un periodo refrattario molto più breve.
Orgasmo multiplo e orgasmo misto
L’orgasmo multiplo, chiamato anche multiorgasmo, è una prerogativa femminile. A differenza degli uomini, infatti, grazie alla loro diversa fisiologia e anatomia le donne non hanno un periodo di refrattarietà post-orgasmo. Nell’uomo, infatti, durante il periodo di latenza che segue l’orgasmo si assiste al ripristino dei liquidi eiaculatori. La donna, al contrario, può rimettersi subito in gioco anche dopo aver sperimentato un orgasmo ed è qui che fanno il loro ingresso gli orgasmi multipli, una sequenza di orgasmi ravvicinati che viene per l’appunto denominata multiorgasmia.
Spesso si fa confusione tra orgasmi multipli e orgasmi misti. La differenza è molto semplice: gli orgasmi misti avvengono quando il clitoride viene stimolato simultaneamente in maniera diretta e indiretta. Una posizione che ti consigliamo è quella della candela, in cui tu stai a cavalcioni sopra il partner col busto ben dritto. In questo modo lui può accarezzarti i capezzoli e altre zone erogene e tu puoi stimolare il clitoride in entrambi i modi con il ritmo e l’intensità che preferisci.
Squirting
Lo squirting è ancora oggi un altro motivo di dibattito tra i sessuologi. È però possibile descriverlo come l’emissione di un fluido dovuta a un’intensa stimolazione della parete anteriore della vagina. Sembrerebbe possibile grazie alle ghiandole di Skene, presenti solo in una piccola percentuale di donne e paragonabili a una sorta di prostata femminile.
Durante l’orgasmo, quindi, è possibile espellere un getto di liquido dall’uretra, attraverso le contrazioni dei muscoli pelvici. Molti sostengono che squirtare dia sensazioni altamente appaganti e intense e che la quantità di fluido espulso possa essere anche notevole.
Ci teniamo a sottolineare che la presenza o l’assenza di squirting non deve assolutamente creare imbarazzo o farti sentire in difetto. Un orgasmo duraturo, intenso e memorabile, infatti, prescinde dal fatto che in una donna si verifichi o meno questo fenomeno. Quindi vivi la tua sessualità lasciandoti andare e sperimentando, sempre e comunque!